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al testo di Bianca Mannu
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Oscillo irresoluta dal destro sul sinistro dal sinistro sul destro: non mi agguanto
Oscillo sulla gobba del tempo dimagrito che già si strama lungo il vecchio ordito
Oscillo sul boccheggiare del mio canto Su dissonanze vocaliche alito malferma percuoto un niente e suono come un sistro
Mi va tessendo il tempo la mia assenza irride la sosia che s’è di me fissata in erma
La terza intanto sospesa come bruma s’ adatta a una diafana apparenza e al presente indecidibile che sfuma
Con freddezza sente e s’adegua ad una sobria danza di sillabe evocate sul muro di una stanza
Io – grumo di sintesi e dispersione in atto - mi avvezzo ad esser ciò che sono: un biocco di polvere -tra spifferi – vagante sull’ammattonato
Scopro dovunque esempi del niente che sarò - un niente che già – senza sapere - so. |
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